sabato 30 aprile 2011

A2 1930: Fenomenologia della bicicletta

Questa volta vi  propongo una lettura ed una composizione scritta.

La lettura la trovate qui http://www.scudit.net/mdbicicletta.htm; gli esercizi di comprensione scritta da fare, dopo avere letto il testo li trovate in questa pagina http://www.scudit.net/mdbicicletta.htm, e le soluzioni all'esercizio di comprensione di lettura le trovate qua http://www.scudit.net/mdbicicletta_esesol.htm
Ultimo esercizio: scrivi un testo di 150-200 parole su "Cosa fai quando ti senti danneggiato?" Nel testo descrivi cosa dici e cosa fai quando pensi di aver subito un torto, quando pensi che qualcuno ti ha danneggiato o si è approfittato di te.
Metti il testo scritto nel blog, nella sezione comentarios, prima di mercoledì 4 maggio.

4 commenti:

  1. Lourdes4/5/11

    Le cose che penso, dico e faccio quando mi sento danneggiata non sono sempre uguali: dipendono di chi mi ha fatto il danno.
    Se è mio fratello, normalmente non ho nessun problema; quando eravamo piccoli sì discutevamo molto e ci litigavamo un sacco, ma adesso posso perdonarle senza rancore.

    Se chi mi danneggia è un amico o una amica , dipenderà di lo che ha fatto.
    Se è qualcosa terribile dunque posso ignorarle/a un paio di settimane (oppure un paio di mesi)prima di parlare della situazione con lui/lei e risolvere tutto.
    Se è qualche stupidità, potrei arrabbiarmi un po' ma sicuramente quello non mi sembrerei abbastanza importante per discutere.

    Se qualche conosciuto mi fa danno, posibilmente penserei in cose che si potrebbero fare per avere la mia vendetta, ma sempre sottilmente.
    A volte dimentico quello che voleva fare per vendicarmi e alla fine non faccio niente.

    Il mio fidanzato è l'unica persona che veramente non si può scappare di nessun forma posibile del danno fatto (a me).
    Deve essere un danno veramente grave, ma la vendetta, di qualche modo (anche un scherzino), è sicura.

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  2. Irene4/5/11

    Quando ci sentiamo dannegiate, cosa possiamo fare? Penso che dipende dalla situazione, da con chi abbiamo il problema è quanto ci piaceva la cosa che abbiamo perso.

    Con “la situazione” mi riferisco a dove succede il problema. Si è in un luogo pubblico pieno di gente, è possibile che c’e qualcuno chi può aiutarci senza gli dire niente, semplicemente perché ci ha visto in imbarazzo. Ma si siamo solo, c'e qualche problema e nessuno è lì per chiedere soccorso, penso che la megliore cosa che possiamo fare è chiamare a la polizia o qualche amico o famigliare.

    In quanto a con cui abbiamo il problema: le parole che scegliamo non sonno le stesse si è con qualcuno già conosciuto per noi (in questo caso diremmo cose per elogiare la persona, perché sapremmo toccare nel suo debole) che quelle che usiamo con un sconosciuto, con chi dobbiamo prestare attenzione non solo a nostro vocabolario ma anche a nostra gestualità.

    Alfine, si la cosa che abbiamo perso c'era molto carina per noi, è comprensibile che siamo triste oppure arrabiati (in questo caso sarebbe normale dire qualcosa di cui dopo saremo spiacere) ma si non lo era, la cosa più raccomandabile è ignorar il problema e essere felice.

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  3. Fortunatamente, il danno che posso avere sentito non è una cosa grave come nel testo.

    Nessuno mi ha mai rapinato niente importante. In fatti, da solito mi sento danneggiata per condotte, gesti brutti e parole che mi dicono oppure miei amici, oppure la mia famiglia, e quasi mai il mio fidanzato.

    Nel caso della mia famiglia, il perdono e quasi automa; non posso essere arrabbiata con i miei fratelli un giorno intero, loro sono troppo carini. Nel caso dei miei amici, la cosa è differente. Se la cosa è stupida, non mi sento arrabbiata e meno danneggiata.
    Ma se la cosa è grave, il perdono è lento e qualche volta impossibile.
    Perché? Perché amo con profondità, e il danno mi fa sentire molto delusa. Se perdo l’affidamento con una persona, posso perdonarla ma non sarà il vero amico/a da prima (mai dire mai).

    Finalmente, nel caso del mio fidanzato, posso sentimi arrabbiata qualche volte per cose piccole, e se mi sento danneggiata, perdono veloce, perché l’amore non capisce d’odio, e so che se il fine dell’amore è amare, lui non ha potuto danneggiarmi maliziosamente.

    Copio la frase che lo spiega tutto:

    "L'amore è nutrito dall'immaginazione, che ci fa diventare più saggi di quanto sappiamo, migliori di come ci sentiamo, più nobili di come siamo... Solo ciò che è delicato, e concepito con delicatezza può dare nutrimento all'Amore. Invece all'Odio tutto dà nutrimento".
    – Oscar Wilde -

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  4. Gabriel8/5/11

    Quando mi sento danneggiato ci sono due situazioni:
    - Quando mi sento danneggiato per una persona sconosciuta solitamente parlerei con questa persona dicendo che cosa penso.
    - Se mi sento danneggiato per una persona conosciuta (amico, amica o della mia famiglia) dipende; potrei non parlare con quella in un tempo e pensarei una vendetta, ma infine sempre dimentico e non faccio niente e, anche, se è un bell´amico che mi fa arrabiarmi veramente (cosa che è difficile)litigarei verbalemente con lui (con una paio di insulti) ma dopo due giorni sempre dimentico tutto e ritorniamo a essere amici.

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